Acts 10:8-32

ItalianRiveduta(i) 8 e raccontata loro ogni cosa, li mandò a Ioppe. 9 Or il giorno seguente, mentre quelli erano in viaggio e si avvicinavano alla città, Pietro salì sul terrazzo della casa, verso l’ora sesta, per pregare. 10 E avvenne ch’ebbe fame e desiderava prender cibo; e come gliene preparavano, fu rapito in estasi; 11 e vide il cielo aperto, e scenderne una certa cosa, simile a un gran lenzuolo che, tenuto per i quattro capi, veniva calato in terra. 12 In esso erano dei quadrupedi, dei rettili della terra e degli uccelli del cielo, di ogni specie. 13 E una voce gli disse: Lèvati, Pietro; ammazza e mangia. 14 Ma Pietro rispose: In niun modo, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla d’immondo né di contaminato. 15 E una voce gli disse di nuovo la seconda volta: Le cose che Dio ha purificate, non le far tu immonde. 16 E questo avvenne per tre volte; e subito il lenzuolo fu ritirato in cielo. 17 E come Pietro stava perplesso in se stesso sul significato della visione avuta, ecco gli uomini mandati da Cornelio, i quali, avendo domandato della casa di Simone, si fermarono alla porta. 18 E avendo chiamato, domandarono se Simone, soprannominato Pietro, albergasse lì. 19 E come Pietro stava pensando alla visione, lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cercano. 20 Lèvati dunque, scendi, e va’ con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati. 21 E Pietro, sceso verso quegli uomini, disse loro: Ecco, io son quello che cercate; qual è la cagione per la quale siete qui? 22 Ed essi risposero: Cornelio centurione, uomo giusto e temente Iddio, e del quale rende buona testimonianza tutta la nazion de’ Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e d’ascoltar quel che avrai da dirgli. 23 Allora, fattili entrare, li albergò. Ed il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe l’accompagnarono. 24 E il giorno di poi entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e avea chiamato i suoi parenti e i suoi intimi amici. 25 E come Pietro entrava, Cornelio, fattoglisi incontro, gli si gittò ai piedi, e l’adorò. 26 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Lèvati, anch’io sono uomo! 27 E discorrendo con lui, entrò e trovò molti radunati quivi. 28 E disse loro: Voi sapete come non sia lecito ad un Giudeo di aver relazioni con uno straniero o d’entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo immondo o contaminato. 29 E’ per questo che, essendo stato chiamato, venni senza far obiezioni. Io vi domando dunque: Per qual cagione m’avete mandato a chiamare? 30 E Cornelio disse: Sono appunto adesso quattro giorni che io stavo pregando, all’ora nona, in casa mia, quand’ecco un uomo mi presentò davanti, in veste risplendente, 31 e disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita, e le tue elemosine sono state ricordate nel cospetto di Dio. 32 Manda dunque a Ioppe a far chiamare Simone, soprannominato Pietro; egli alberga in casa di Simone coiaio, presso al mare.